N. 11 del 1/7/1998

www.atheneum.it - A Bologna, Ingegneri con il Web
di Pierdomenico Baccalario


Parte l'insegnamento via Internet. Un'esperienza destinata a fare scuola

L'Università di Bologna ha sempre avuto una rete informatica molto sviluppata, tanto da essere tra i dieci maggiori Atenei europei per volume di dati scambiati tramite mezzi elettronici. Già nel 1995 l'avviamento delle prime sperimentazioni, con l'inserimento di computer server come supporti didattici per gli studenti: si tratta di esperienze in cui il computer funge da mezzo didattico sussidiario: appunti, diapositive o riassunti di lezioni on line per permettere un accesso differenziato ai contenuti didattici. Ancora nulla, tuttavia, dal punto di vista della didattica a distanza alternativa, o per meglio dire complementare, a quella tradizionale. Ma quei primi tentativi di avvalersi delle nuove tecnologie sono stati fecondi.
http://sting.deis.unibo.it/virtue/ La home page del Corso di Dynamic System Identification della Facoltα di Ingegneria di Bologna, che lÆanno prossimo sarα svolto on line.

A partire dal prossimo Anno Accademico, nel contesto di un progetto europeo chiamato Virtue (Virtual University for Europe), il professor Roberto Guidorzi (docente di Teoria di Sistemi e Direttore del Citam, Centro Interfacoltà per le Tecnologie Didattico-Educative Teleaudiovisive "G. Marconi", dell'Università di Bologna) sperimenterà una metodologia di didattica on line per gli studenti del quinto anno della Facoltà di Ingegneria che frequenteranno il Corso di Dynamic System Identification. Un'esperienza che ha buone probabilità di interpretare il ruolo di battistrada anche per altri Atenei, alla ricerca di una felice sintesi tra servizi di telecomunicazione e servizi di didattica agli studenti.


Un esempio di sapiente (anche se un po' lento) utilizzo del Web per l'insegnamento on line. Il documento di faq (Frequently Asked Questions), in formato pdf, viene integrato da video che possono essere ascoltati in tempo reale.

Ingegneri studiando a distanza

Il Corso di Dynamic System Identification, che interessa studenti del quinto anno, è diretto all'acquisizione "di tecniche di identificazione volte alla costruzione di modelli matematici per processi dinamici". Si tratta di un corso estremamente specialistico, che trova applicazione in molteplici settori: dalla macroeconomia alla biologia, dalla meteorologia ai più svariati processi industriali. Per fare un esempio, se partendo da una serie di parametri si vuole stabilire quale sarà la quotazione del giorno dopo di una determinata società sulla Borsa, per dire, di New York, sarà possibile ottenere il dato con un margine minimo di errore solo attraverso questo tipo di modelli matematici, sviluppati per formalizzare i più svariati processi dinamici.


La pagina attraverso la quale lo studente partecipante al Corso può contattare il suo tutor, inviandogli questioni o soluzioni relative alle esercitazioni che ha svolto.

Il corso, quindi, è diretto all'acquisizione delle tecniche che permettono di sviluppare e di avvalersi di tali modelli. Sviluppato e messo sul Web interamente in lingua inglese, aspetto che ancora una volta avvicina la formazione degli allievi alla realtà che li attende, il corso sarà suddiviso in quattro moduli, per una durata compresa tra le 30 e le 90 ore. Accessibile attraverso un comune browser, permetterà di scaricare il materiale didattico sia in formato Tex (l'editor di testi standard Unix) e sia in quello pdf (Portable Document Format, uno dei più universali formati di interscambio), per ottenere il massimo grado di fedeltà riproduttiva delle sezioni su ogni tipo di monitor e di piattaforma hardware.

Il corso sarà caratterizzato dalla presenza di un tutor in grado di assistere l'allievo durante le varie fasi d'apprendimento, rispondendo tempestivamente alle sue contingenti necessità. Il tutor, tuttavia, si preoccuperà di prendere contatto con l'allievo esclusivamente nel momento in cui quest'ultimo ne faccia richiesta, senza quindi imporre a tutti coloro che sono iscritti al corso un'organizzazione temporale dello studio lineare e uniforme (quella, per intenderci, che avviene in ogni tradizionale corso universitario, in cui i tempi sono scanditi dalla frequenza delle lezioni, unico punto di contatto tra allievo e professore).

Inoltre, essendo il corso legato all'esigenza di affiancare alle parti teoriche consistenti parti esercitative o di laboratorio, che simulano quello che poi dovrà essere la capacità di risoluzione dei problemi dell'allievo, verrà messo a disposizione degli allievi un sofisticato laboratorio Java (un ambiente di programmazione multipiattaforma molto utilizzato su Internet) per mettere alla prova le nozioni acquisite.

Oltre l'unità di tempo e di luogo

Gli obiettivi della sperimentazione sono molteplici. Anzitutto si tratta di verificare l'efficienza economica di questo tipo di metodologia di insegnamento, nella convinzione che corsi di questo tipo, benché seguiti da un numero modesto di allievi, garnatiscano l'acquisizione di competenze altrimenti non raggiungibili. Inoltre, di mettere alla prova l'ipotesi che, per mezzo di questa metodologia, l'Università possa offrire anche all'esterno la propria didattica: per esempio al mondo produttivo, sempre più bisognoso di un sistema di formazione permanente. Infine, incrementando l'interazione tra docenti e allievi, il corso dovrebbe fornire al discente la possibilità di svolgere un ruolo più attivo nell'apprendimento, trasformandolo da semplice "destinatario" ad "autore" del proprio percorso formativo.

Ma il corso si propone, soprattutto, di affidare il controllo temporale dell'apprendimento alla capacità organizzativa dell'allievo (facilitando, tra l'altro, l'accesso didattico ai portatori di handicap, ma anche a coloro che si sentono penalizzati da un approccio lineare alle lezioni), infrangendo, come sostiene il professor Guidorzi, "il dogma dell'unicità di tempo e di luogo dal quale la didattica tradizionale non può prescindere […]. L'evoluzione temporale del percorso di apprendimento passa sotto il controllo dell'allievo che può così renderlo compatibile con il contesto sociale (impegni di lavoro, familiari e così via) nel quale si trova inserito".



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